Sovrappeso: le abitudini a rischio bulimia

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Sovrappeso: le abitudini a rischio bulimia

bulimia

Quando c’è qualche chilo di troppo, spesso ci affidiamo a rimedi fatti in casa, consultando riviste o ascoltando pareri di persone non specializzate. Questo fenomeno, per molti di ordinaria amministrazione, può essere particolarmente rischioso per gli adolescenti, che, come è noto, sono molto focalizzati sull’aspetto fisico.

I ricercatori del progetto Eating Among Teens (EAT), presso l’università del Minnesota, hanno identificato i fattori che possono amplificare il rischio della messa in atto di comportamenti estremi di controllo del peso quando si ha qualche kilo di troppo.  Tra questi comportamenti, alcuni si rivelano particolarmente pericolosi, come ad esempio, il vomito autoindotto, l’uso di farmaci diedetici, lassativi e diuretici e il fenomeno delle abbuffate compulsive. Gli adolescenti sovrappeso hanno una maggiore tendenza a soffrire di disturbi dell’alimentazione quando sono presenti determinate tendenze ambientali, psicologiche e comportamentali, come ad esempio l’abitudine di leggere articoli di riviste sulla dieta, la mancanza di supporto familiare, l’attribuzione di grande importanza al peso e la messa in atto di comportamenti poco salubri rispetto al controllo del peso.

La ricerca

Dianne Neumark-Sztainer, Professoressa della School of Public Health e i suoi colleghi, hanno utilizzato per questa ricerca i dati del progetto EAT, uno studio che ha catalogato le abitudini alimentari e i comportamenti legati al peso di 4,746 adolescenti provenienti da 31 scuole di Minneapolis e St. Paul, durante l’anno scolastico 1998-99.

I ricercatori hanno evidenziato tendenze a comportamenti alimentari scorretti in entrambi i sessi, anche se hanno riscontrato alcune differenze di genere. Nelle femmine, ad esempio, è stata evidenziata una maggiore tendenza a dedicare molte ore della giornata ad un’attività fisica che va dal grado moderato a quello estremo e un livello di autostima più basso. Nei maschi si è riscontrato invece la presenza di sintomi depressivi, alimentazione povera e poco salubre (fast food e ricorso a bevande dolcificate). Questi fattori contribuiscono in maniera diversa ma complementare, allo sviluppo di disturbi dell’alimentazione.

I risultati di questo studio suggeriscono inoltrel’importanza di forti relazioni familiari per gli adolescenti sovrappeso. La mancanza di una connessione familiare, che si riflette ad esempio nell’abitudine di non mangiare insieme, sembra potenzialmente in grado di aumentare il rischio di disordini alimentari.

Una priorità importante del sistema sanitario è sicuramente quella di prevenire l’obesità, ma è altrettanto necessario evitare l’insorgenza di abitudini alimentari disordinate tra gli adolescenti sovrappeso.

I risultati di questo studio suggeriscono l’importanza di lavorare con gli adolescenti sovrappeso per prevenire una preoccupazione eccessiva e rischiosa rispetto al proprio peso, per promuovere il benessere psicologico, per evitare rischiosi comportamenti di controllo del peso e per incoraggiare la necessità dei legami familiari.

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