Lo stress è una risposta fisiologica, normale, adattiva, in seguito ad eventi che minacciano, o che turbano o semplicemente modificano in qualche modo il normale equilibrio. Quando ci si sente minacciati (sia che la minaccia sia reale o immaginata) le difese del corpo raggiungono elevati livelli in modo automatico e rapidissimo: questo processo automatico si chiama “reazione di attacco/fuga (dall’inglese fight-combattere/flight-fuggire)” o “reazione allo stress”.
In questo senso, la risposta allo stress è un modo evolutivamente vantaggioso di proteggere l’organismo: in situazioni di emergenza mette in stato di guardia, aumenta la forza, la resistenza muscolare ed i riflessi, ci tiene all’erta durante una presentazione a lavoro, stimola la concentrazione quando si sta per vincere una competizione, motiva lo studio in prossimità di un esame, ci fa frenare rapidamente per evitare un incidente.
La vita moderna è piena di noiosi imprevisti, scadenze, situazioni frustranti e continue richieste in ambito lavorativo e familiare. Ciò significa che le situazioni che possono potenzialmente produrre stress sono molteplici. Ovviamente lo stress non è sempre negativo, in piccole dosi, è un fattore che produce un vantaggio “evolutivo”: infatti aiuta a mantenere un buon livello di concentrazione e vigilanza, a raggiungere elevate performance, ed a lavorare in modo ottimale accrescendo la motivazione. Ad alte dosi, invece, può produrre effetti dannosi sulla salute, sull’umore, sulla produttività, sulle relazioni sociali ed in generale sulla qualità della vita.
Ognuno di noi vive situazioni di stress in modo unico e personale, tuttavia tutte le esperienze di stress hanno una serie di segni e sintomi comuni. Lo stress può insediarsi anche in modo subdolo e silenzioso, tanto da non essere riconosciuto come tale ma scambiato per una oramai normale e cronica condizione di vita.
In altre parole, per molte persone lo stress è così presente da essere oramai un vero e proprio stile di vita che può portare al non accorgersi di essere stressati.
Se ti senti frequentemente sopraffatto ed esausto, significa che è giunto il momento di portare il sistema nuovamente in equilibrio. Ci si può “proteggere” da questi stati di emergenza imparando a riconoscere i segni ed i sintomi dello stress in modo da gestirlo in modo funzionale riducendone e controllandone gli effetti.
È molto importante imparare a riconoscere i momenti in cui i livelli di stress sono fuori controllo. Spesso questo riconoscimento è difficile, in quanto lo stress spesso si insinua lentamente e con il tempo inizia a diventare una condizione normale, quasi familiare, per il soggetto che ne fa esperienza. In questo senso viene sottostimato e lasciato agire indisturbato.
Usando un’analogia proposta da Connie Lillas, ci sono tre modi comuni di risposta allo stress:
1) piede sul freno (semaforo rosso): corrisponde ad una risposta più passiva. Si ha un umore depresso, si sta in disparte con poche energie
2) piede su freno ed acceleratore (semaforo giallo): corrisponde ad una risposta di tensione e blocco allo stress. Ci si blocca sotto pressione e si è impossibilitati all’azione. In apparenza si è paralizzati, ma in realtà si è estremamente agitati.
3) piede sull’acceleratore (semaforo verde): corrisponde ad una risposta rabbiosa ed agitata allo stress. Si è agitati, tesi, eccessivamente emotivi, incapaci di fermarsi o rilassarsi.
Spesso sembra che non ci sia modo di gestire i livelli di stress: in fondo le spese quotidiane ci saranno sempre, le scadenze lavorative aumenteranno o certo non diminuiranno, le responsabilità familiari tenderanno a crescere.
In realtà, si ha un buon margine di controllo dello stress, più di quanto si possa pensare! La gestione dello stress non è altro che una “presa di controllo”: si tratta di controllare i propri pensieri, le proprie emozioni, i propri impegni, l’ambiente circostante e soprattutto il modo in cui si gestiscono i problemi. Il fine ultimo è quello di bilanciare la propria vita in momenti lavorativi, relazioni private, svago, divertimento uniti alla capacità di gestire le situazioni di pressione e le sfide che si presentano.
Una prima strategia per ridurre lo stress consiste nell’evitare quell’insieme di inutili situazioni stressanti. Ovviamente non si può evitare tutto ciò che crea stress, così come non è utile e funzionale evitare situazioni stressanti che devono essere affrontate. Tuttavia siamo costantemente sottoposti ad un elevato numero di situazioni che generano stress che possono essere eliminate.
Se la lista di responsabilità ed attività quotidiane è troppo lunga, può essere utile distinguere ciò che è assolutamente prioritario fare da ciò che si potrebbe fare senza però obbligo.
Ridurre la lista è un modo per ridurre il potenziale stress.
Se la situazione stressante non si può eliminare completamente, si può iniziare a modificarla. Un primo passo consiste nel pensare a come si potrebbero modificare le cose al fine di ridurre il ripresentarsi del problema.
Comunicare disagio o risentimento per una situazione, in modo assertivo ed aperto, può essere un modo per evitare che la situazione stressante si ripresenti.
Adottare uno stile di vita assertivo permette di gestire in modo più positivo ed efficace svariate situazioniquotidiane, riducendo notevolmente possibili situazioni di disagio.
Alcune fonti di stress, purtroppo, non si possono prevenire o cambiare. Ad esempio una grave malattia o la morte di una persona cara non sono eventi modificabili. L’unico modo per gestire tali situazioni di disagio è l’accettazione. Accettare ciò che non si può cambiare è spesso difficile ma alla fine è la strategia migliore in queste situazioni.
Molte cose esulano inesorabilmente dal nostro controllo, in particolare il comportamento degli altri.
Al posto di perdere tempo ed energie su ciò che non si può gestire, può essere vantaggioso focalizzarsi su ciò che si può cambiare e controllare.
Parlare con una persona fidata ed esprimere i propri pensieri è estremamente catartico, anche se non si può fare nulla per modificare il corso degli eventi.